VICARI

         

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Riti e leggende di Vicari

Vicari è un paese molto antico ed era sede di molti Riti, sacri e non; di questi alcuni li ricordo, ad altri ho partecipato, altri ancora mi sono stati raccontati.

A Vulata i l'ancili (La volata degli Angeli)

I miei ricordi si riferiscono agli anni '50 quando la "volata" veniva effettuata tra il balcone del primo edificio di via Umberto, accanto alla scuola ed il balcone del primo edificio della via V. Emanuele. la dove in quegli stessi anni veniva steso, in occasione delle feste di paese, un grande telo bianco su cui veniva proiettato un film (il cinema in piazza). La vulata consisteva nel sospendere sulla fune ai due lati della strada due bambini vestiti di bianco e con le ali attaccati alle spalle. Quando la statua della Madonna del Rosario, portata in processione, si fermava sotto le funi, gli angioletti scorrendo su carrucole tirate dai lati opposti si portavano sulla perpendicolare della statua. Qui preceduta dalla esortazioe "silenzio oh popolo" declamavano una preghiera alla Madonna alla fine della quale lanciavano due bianche colombe

A Vecchiastrina ( La Vecchia Strenna)

Prima che si fosse imposta l'abitudine di fare regali ai bambini in ogni occasione nel corso dell'anno, prima dell'avvento della televisione, che impose che ai bambini il regalo lo si dovesse fare a Natale e che in quell'occasione dovesse portarlo Babbo Natale, a Vicari i regali li portava "a Vecchiastrina" mitica vecchietta che abitava in una grotta o sul castello o intorno ad esso. La data era la notte tra il 31 dicembre ed il primo gennaio e per questo nelle sere tra Natale e Capodanno frotte di ragazzini muniti di "brogne" , grosse conchiglie marine utilizzate come corni, oppure, per chi non le avesse, muniti di campanacci, battevano le strade per ingraziarsi la severa "vecchiastrina" che premiava i buoni e puniva i cattivi bambini. In verità in quei tempi la discriminannte era la disponobilità o meno dei soldi per questi doni poter comprare.

Il Bastoniere

Fino agli anni cinquanta era uso presso molte famiglie di Vicari, nel periodo di carnevale, "tèniri sonu" organizzare cioè feste da ballo in casa propria. Alla festa partecipavano sia la famiglia che gli amici del vicinato. Queste feste erano aperte a gruppi in maschera che giravano per il paese chiedendo di poter effettuare un ballo, un valzer o una mazurka per poi passare ad un altro "sonu" in un'altra casa.
Condizione necessaria per potere organizzare un gruppo in maschera era la presenza del "bastoniere" persona non in maschera degna di rispetto, portavoce del gruppo e che di fatto garantiva per il gruppo stesso.

Questi argomenti sono ben trattati dalla scrittrice Sara Favarò nei saggi "1899" Edizioni della Battaglia, Palermo 1994 e "Gli Occhi del Cuore" , Armando Siciliano Editore, 2001.